25 Giugno 2018
Casa, ecco 10 motivi per cui gli italiani aprirebbero casa agli sconosciuti
Un tempo la casa era il luogo dell’intimità per eccellenza, quello da condividere solo con le persone amate e da custodire dagli sguardi altrui. Oggi questo mito è crollato e le porte delle abitazioni private si aprono a piccoli incontri, mostre di artisti emergenti, presentazioni di libri e chef, pranzi e cene con sconosciuti. Ma quanti sono gli italiani disposti a farlo, perché, e cosa sono disposti a condividere? Ce lo dice un’indagine di Immobiliare.it.
- Il 68,5% degli italiani si dice pronto ad aprire le porte della sua abitazione per un evento.
- Per sei persone su dieci (61,5%) la ragione è economica. Sperano di guadagnare qualcosa.
- Oltre una persona su cinque (21,8%) lo farebbe per condividere le sue passioni, come musica, cucina o arte, nel luogo che ama di più. Il 16,8% aprirebbe le porte di casa per fare conoscenze, motivazione più diffusa tra chi vive al Nord, dove il desiderio di espandere la propria rete di amicizie è stato scelto dal 20% dei rispondenti.
- I nostri connazionali condividerebbero soprattutto il proprio divano (18,9% degli oltre 5.000 rispondenti all’indagine). Il couch surfing, ossia l’offerta del proprio divano o di una stanza a turisti di passaggio, è un fenomeno diffuso anche in paesi come gli Stati Uniti.
- Gli italiani ospiterebbero anche gli show di cucina (18,3%), aprendo le porte ad altri “spettatori”.
- Molto gettonato il trend dei secret concerts, esibizioni musicali riservatissime da ascoltare. Comodamente seduti a terra o sul divano di una casa: a livello nazionale li ospiterebbe il 17,8% dei rispondenti, mentre al Sud questa percentuale si allarga a una persona su cinque.
- Con circa il 15% delle preferenze si trovano infine pranzi e cene da organizzare in casa e presentazioni di libri.
- Aprire la casa per gli italiani non significa però aprire tutte le stanze. Prevalga l’idea di voler mantenere almeno una parte della casa off limits (57,9%).
- Quasi il 74% di chi vorrebbe mantenere chiusa una stanza ha indicato la camera da letto, seguita dal 18,8% delle risposte relative alla cameretta dei figli.
- Porte aperte invece per bagni e cucine, dove la percentuale di chi non li condividerebbe mai con degli sconosciuti non ha nemmeno superato il 5%. L’indagine ha chiesto a chi ha già messo a disposizione casa sua per eventi pubblici se questo ha rappresentato motivo di litigi e disguidi con i vicini. Per oltre il 90% non sono occorse lamentele o intoppi.
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